Paleoscheda - Megalancosaurus preonensis




Il Megalancosaurus preonensis fu un animale molto particolare.
Vissuto circa 215 milioni di anni fa, nel Triassico superiore, e lungo poco meno di 30 cm, questo animale ha origini italiane. I suoi resti,infatti , sono stati ritrovati nelle vicinanze di Udine.

Le sue caratteristiche anatomiche sono riscontrabili nella la zona caudale, nella zona distale delle zampe anteriori e quella distale delle vertebre poste sopra le scapole.

UN 5° ARTO.
La coda del Megalancosaurus preonensis era lunga e presentava caratteristiche particolari, indicanti un adattamento eccezionale per la vita arboricola.
La coda era poderosa, dotata di vertebre che possedevano nella zona emale ( la parte inferiore ) dei grossi fori indicanti il passaggio di un probabile grande e forte tendine, in grado di far "arrotolare" la coda, consentendone l'utilizzo come un 5° arto.
Questo adattamento è analogo a quello utilizzato da alcune scimmie del Nuovo Mondo, come la Scimmia Ragno ( genere Ateles ), che utilizza la coda per aggrapparsi ai rami, raggiungendo così un agilità sorprendente tra i rami intricati della foresta.
Come se ciò non bastasse, vi era un altra particolarità nella coda del Megalancosaurus : la sua estremità.
Questa presentava un grosso aculeo, analogo a quello dei scorpioni, ma incurvato nella parte opposta, proprio come un vero e proprio gancio.
Un artiglio simile può solo indicare come questo animale fosse adattato perfettamente alla vita arboricola e che molto probabilmente l' "uncino" della coda avrebbe aumentato di molto la stabilità e la presa dei rami.
Non ci è dato comprendere però a cosa realmente servisse.
Non è da escludere che potesse avere una funzione anche sessuale e di corteggiamento.





"MANI" A PINZA. 
Il M.preonensis presentava molte caratteristiche fisiologiche che lo inquadrano come un animale prettamente arboricolo.
Le sue zampe ,di fatto, terminavano con una "mano" ben specializzata.
Infatti tre dita si chiudevano a pinza con un altra coppia di artigli così da garantire una presa salda tipica di un animale oggi vivente, che però, è fisiologicamente ed evolutivamente distante dal M.preonensis, ovvero, il camaleonte.


UNA STRANA GOBBA.
Le prime vertebre dorsali presentano una fusione tra loro e sono molto grosse. Tale combinazione dà al rettile una forma strana. L'animale probabilmente non aveva grande agilità a livello motorio.
La fusione delle vertebre però dava vita ad un'ampia superficie ossea in grado di consentire l'adesione di possenti muscoli. Quest'ultimi erano forse in grado di dare potenza al collo del Megalancosaurus facendolo scattare come una molla? 
Alcuni scienziati e non credono che ciò sia possibile.
Rimane pur sempre un enigma difficile da risolvere, a causa del fatto che nessun animale moderno gli assomiglia, e nessuno ha sviluppato un adattamento così specifico.


Per maggiori informazioni ecco i link dove è possibile vedere una rappresentazione dello scheletro di Megalancosaurus preonensis.


Bibliografia:
1- Silvio Renesto, Justin A. Spielmann, Spencer G. Lucas, and Giorgio Tarditi Spagnoli, The taxonomy and paleobiology of the Late Triassic (Carnian-Norian: Adamanian-Apachean) drepanosaurs (Diapsida: Archosauromorpha: Drepanosauromorpha), in New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin, vol. 46, 2010, pp. 1–81.

2-  Calzavara M., Muscio G. & Wild R., Megalancosaurus preonensis, n. g., n. sp., a new reptile from the Norian of Friuli, in Gortania, vol. 2, 1980, pp. 49–63.                                                              
                                                                                                                 

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